sabato 8 dicembre 2012

Egitto, sospetti incrociati




Egitto, sospetti incrociati
di Giuseppe Acconcia, ricercatore presso il Centro di Studi Studi Strategici Al Ahram (Il Cairo)

Tutte le istituzioni egiziane sono in tilt. Il Paese è diviso in tutto: sui temi centrali della nuova Costituzione, sul ruolo del presidente, sull'interpretazione della legge islamica, sulla posizione dei militari nello Stato del dopo rivoluzione. Solo elezioni libere potrebbero sciogliere questo clima ma sembra che la Fratellanza musulmana voglia arroccarsi sulle posizioni conquistate finora. 
Ritiro del decreto presidenziale che aumenta i poteri del capo dello stato, annullamento del referendum costituzionale del 15 dicembre e formazione di una nuova assemblea costituente che ''rifletta tutte le categorie'' della società egiziana. Sono queste le condizioni poste al presidente egiziano Mohamed Morsi dal fronte di salvezza nazionale, che raccoglie 18 movimenti di opposizione. ''Se il presidente non risponde a queste richieste entro venerdì perderà la sua legittimita'', afferma il Fronte. Intanto i Fratelli musulmani e le ''forze popolari'' fanno appello a manifestare davanti al palazzo presidenziale di Mohamed Morsi per ''proteggere la legittimita'', dopo le ''aggressioni'' di ieri. 
A cura di Antonella Palermo


Radio Vaticana
Una chiave di lettura

Mercoledì 5 dicembre 2012

http://youtu.be/1UdPBAD8pQM

http://it.radiovaticana.va/105/Articolo.asp?c=644851

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