venerdì 16 novembre 2012

Scontri ad Amiens




FRANCIA · Scontri ad Amiens, nel nord della Francia. 16 agenti feriti, incendiate automobili e edifici pubblici

Hollande: «La sicurezza è d’obbligo. Più fondi ai gendarmi»

Giuseppe Acconcia 


Dura risposta del presidente socialista François Hollande agli scontri di domenica e lunedì nella città di Amiens, nel nord della Francia. Scene di devastazione si scorgevano ieri mattina nel quartiere di Amiens-Nord. Alle prime luci dell’alba, come nei movimenti sociali delle banlieue parigine del 2005, c’erano automobili e palazzi pubblici incendiati: anche un asilo e un centro sportivo. «La sicurezza non è solo una priorità ma un obbligo» - ha dichiarato Hollande in visita a Pierrefeu-du-Var, nel sud della Francia, dove due donne gendarmi erano state uccise mentre erano in servizio lo scorso giugno. «Saranno messi a disposizione mezzi aggiuntivi nel prossimo bilancio per le forze dell’ordine» - ha annunciato il presidente francese.
Nei disordini di Amiens, 16 agenti di polizia sono rimasti feriti in scontri violenti con un centinaio di giovani. Le cause degli scontri sono ancora incerte. A dare il via alle violenze sono bastati alterchi tra polizia e abitanti del quartiere dopo l’arresto per guida pericolosa di un uomo, durante il funerale di un giovane motociclista. I familiari e gli amici della vittima avevano accolto l’arresto come un atto di provocazione della polizia.
Secondo la prefettura di Somme, distretto della Piccardia in cui si trova Amiens, gli scontri hanno avuto inizio la sera di lunedì, quando «la polizia è stata attaccata mentre cercava di mettere in sicurezza il quartiere» dopo le scaramucce del giorno precedente. A quel punto, ha avuto inizio una sassaiola tra giovani di Amiens-Nord e poliziotti, che hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. Gli scontri sono andati avanti per tre ore. Nel frattempo, alcuni giovani hanno eretto barricate con oggetti dismessi. «Lo stato farà tutto il possibile per combattere queste violenze» - ha commentato il ministro dell’interno, Manuel Valls, in visita ad Amiens. Ilministro ha definito inaccettabile che «vengano attaccati poliziotti, si brucino beni pubblici indispensabili alla popolazione in quartieri popolari e si semini il terrore». 
Valls aveva autorizzato all’inizio dell’estate lo smantellamento di vari campi rom in Francia. Nei giorni scorsi, il più grande campo rom di Parigi, nel nord della città, ed altri due campi alla periferia di Lille erano stati smantellati sollevando reazioni indignate della società civile francese. Tuttavia, secondo l’Istituto di opinione e servizi alle imprese (Ifop), l'80% dei francesi approverebbe gli smantellamenti dei campi illegali di rom effettuati negli ultimi giorni dalle forze dell'ordine. Mail 73% degli intervistati ritiene che «non si tratta di una misura efficace» per risolvere la questione. La stessa campagna nel 2005 promossa dall’ex presidente, Nicholas Sarkozy, aveva suscitato lo sdegno di attivisti e associazioni. Gli incidenti di Amiens mettono a dura prova il presidente Hollande, dopo 100 giorni dalla sua elezione, mentre il paese attraversa una grave crisi sociale, economica e occupazionale.

Il Manifesto
Internazionale, pag.7
mercoledì 15 agosto 2012

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