giovedì 28 giugno 2012

Radio Vaticana, radiogiornale, mercoledì 20 giugno 2012



Calma apparente in Egitto. Mistero sulla sorte dell'ex presidente Mubarak.

Una calma carica di tensione quella che caratterizza le piazze egiziane in attesa di conoscere la sorte dell'ex presidente, Hosni Mubarak, dato per morto la notte scorsa in seguito a un ictus. Cresce intanto l'attesa per i risultati definitivi delle elezioni presidenziali, mentre i due candidati usciti dal ballottaggio reclamano entrambi la vittoria. Dal Cairo, Giuseppe Acconcia.
Secondo i medici, l'ex presidente egiziano, Hosni Mubarak, sarebbe "clinicamente morto". Ma i suoi avvocati smentiscono e parlano di "coma". Al momento sarebbe in vita grazie a un respiratore artificiale. La moglie, Suzanne, si è recata in ospedale in piena notte per visitarlo. Le condizioni di salute di Hosni Mubarak sono peggiorate martedì sera quando è stato trasferito d'urgenza dopo un ictus dalla prigione di Tora all'ospedale militare di Maadi. L'ex presidente egiziano era stato condannato all'ergastolo il 2 giugno scorso per aver ordinato di sparare contro i manifestanti. 
I migliaia di sostenitori di Fratelli musulmani, gruppi salafiti e del movimento 6 aprile che hanno raggiunto piazza Tahrir nella serata di ieri, hanno accolto con scetticismo la notizia dell'aggravarsi delle condizioni di Mubarak. I manifestanti festeggiavano la contestata vittoria di Mohammed Morsy e chiedevano pieni poteri per il nuovo presidente. Le manifestazioni erano iniziate nel pomeriggio di ieri anche contro la sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto sciolto il parlamento. D'altra parte, i sostenitori di Ahmed Shafiq contestano e si dichiarano vincitori, in attesa dei risultati definitivi che saranno resi noti dalla Commissione elettorale nella giornata di giovedì prossimo. Intanto, in vista dell'annuncio del nuovo presidente, il Consiglio supremo delle forze armate ha riunito d'urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale. Dopo tante voci, le condizioni di Mubarak appaiono critiche nel momento più delicato per il suo Paese.

http://www.radiovaticana.org/IT1/articolo.asp?c=598057

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