martedì 21 giugno 2011

Intervista a Alessandro Brugnoni, presidente Assaif

Finanza: Brugnoni, 'islamica' rafforzata da rivolte nel mondo arabo
Le nuove frontiere sono la microfinanza e le assicurazioni
Dubai, 8 giu. -
(Aki) - ''Le rivolte nel mondo arabo rafforzeranno ulteriormente la finanza islamica nel mondo''. Lo sostiene Alberto Brugnoni, ex direttore di Merrill Linch Bank Italia e presidente dell'Associazione per lo sviluppo di strumenti alternativi e di innovazione finanziaria (Assaif), in un'intervista ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. ''I Paesi toccati dalle rivolte hanno vissuto la divaricazione tra una grande capacita' intellettuale e sistemi nazionali o tribali oppressivi che ne hanno limitato lo sviluppo - continua Brugnoni - ora potranno finalmente affermare l'indipendenza culturale del modello arabo''.
Riferendosi ai dati che parlano di tassi di crescita mondiali della finanza islamica vicini al 20% annuo, Brugnoni chiarisce come ancora molto debba essere fatto per accordare il giusto peso a un sistema finanziario islamico. ''La finanza islamica cresce a tassi incredibili e tocchera' un fatturato di 4 o 5 trilioni nel 2020''. Nonostante questo, ammette l'analista, ''la finanza islamica resta un mercato di nicchia che non ha conosciuto la crisi della finanza convenzionale''.
Brugnoni sottolinea come la crisi economica globale non abbia toccato questo settore. ''In base alla legge islamica e' permessa la cartolarizzazione soltanto su asset reali - continua Brugnoni - ma questo non ha inciso sulle performance generali delle attivita' finanziarie islamiche nonostanti la crisi economica globale''. E l'Italia non fa eccezione: se alcuni dati hanno mostrato una crescita inferiore a quella globale, Brugnoni rassicura. ''Solo la Gran Bretagna, in Europa, ha una marcia in piu' nell'applicazione di strumenti finanziari islamici", spiega. (segue)
Finanza: Brugnoni, 'islamica' rafforzata da rivolte nel mondo arabo (2)
Dubai, 8 giu. -
(Aki) - L'Italia, prosegue, "e' dunque in linea con gli altri Paesi europei e ha dovuto scontare i limiti imposti dal retaggio culturale improntato sullo scetticismo nei confronti di strumenti finanziari non convenzionali e per i limiti imposti dal fisco nazionale''.
In particolare, Brugnoni fa parte di un gruppo di lavoro dell'Abi che sta valutando la possibilita' di emettere sokuk, ovvero bond islamici in Italia. ''E' stato costituito un gruppo di lavoro di professionisti in vari settori per superare i limiti normativi sull'emissione di bond che rispettino la legge islamica in Italia''. In questo senso sono stati fatti gia' molti passi avanti. ''In attesa di nuove regolamentazioni in materia, esistono gia' in Italia delle 'investment banking' che operano secondo i principi islamici''.
Sul tema dell'innovazione dei prodotti nel sistema shariatico, considerato spesso come statico e non in grado di gestire la complessita' contemporanea, Brugnoni ribatte: ''Il limite dell'innovazione nei prodotti forniti dalla finanza islamica non e' da ricercare nella legge islamica. La sharia e' uno strumento che ha permesso la diffusione di ogni tipo di prodotti innovativi: dalle assicurazioni al project finance, fino a prodotti specifici rivolti ai consumatori''. (segue)
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Dubai, 8 giu. -
(Aki) - D'altra parte, esistono dei settori in cui la finanza islamica e' ancora indietro. L'economista cita due esempi: microfinanza e istituti assicurativi. ''Nella prossima World Islamic Conference di Malta si tentera' di definire un piano islamico sulla gestione di progetti di microfinanza fino ad ora lasciati al sistema convenzionale''. Inoltre, le ''assicurazioni islamiche conquistano nuovi spazi, anche le Assicurazioni generali stanno siglando accordi nel Golfo per ampliare questo mercato'', conclude Brugnoni.
Secondo l'analista, particolare rilievo ha ''l'imprenditorialita' femminile'' all'interno del sistema della finanza islamica. I vertici di molti istituti di credito islamici sono infatti donne: ''i banchieri centrali in Malaysia, Pakistan e delle fondazioni islamiche, awqaf, sono gestite da donne''.
In merito a un parallelo tra gli obiettivi della finanza etica e del no-profit con la finanza islamica, Brugnoni aggiunge che ''i principi della Banca popolare etica si ritrovano nelle banche islamiche, per questo i presupposti sono gli stessi, sebbene la finanza etica non abbia limiti di intermediazione con tassi di interesse''.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia
giugno 2011, adnkronos

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