giovedì 23 giugno 2011

Cresce uso politico di Facebook

Egitto: studio, cresce uso 'politico' di Facebook e Twitter
Alcuni governi hanno imparato a sfruttare i social network
Il Cairo, 9 giu. -
(Aki) - Gli utilizzatori di Facebook nei paesi arabi, che hanno avuto un incremento del 30% dall'inizio dell'anno, fanno un ''uso politico'' del social network. E' quanto emerge da uno studio dell'Istituto di Studi politici di Dubai, rilanciato dal quotidiano egiziano al-Masry al-Youm. Il report parla di ''una crescita esponenziale'' di Facebook e Twitter in 22 paesi arabi, molti dei quali segnati dalle rivolte. L'Egitto ha registarto l'aumento piu' significativo, con due milioni di nuovi utilizzatori nel primo trimestre dell'anno.
La ricerca ammette che ''Facebook ha avuto una funzione di mobilitazione politica piu' che di network sociale''. Fadi Salem, direttore della scuola di Governance e del Programma di Innovazione, ha sottolineato il ruolo dei social network in funzione di mobilitazione politica. ''La crescita dei media sociali e il cambiamento nell'uso delle tecnologie hanno giocato un ruolo cruciale nella mobilitazione, rafforzamento e formazione delle opinioni dei manifestanti e nel sostenere il cambiamento tra i giovani del mondo arabo'', ha detto Salem.
Nelle interviste effettuate dai ricercatori, l'85% degli intervistati in Egitto e Tunisia hanno detto che ''i media sociali sono stati utilizzati per l'attivismo sociale e politico durante le rivolte''. Mentre il 65% degli intervistati ritiene che ''l'oscuramento di Internet ha rafforzato le aspirazioni dei movimenti di opposizione''. Secondo lo studio, grazie alle rivolte, alcune istituzioni dei paesi toccati dall'instabilita' politica hanno saputo utilizzare i media sociali per accrescere il loro controllo sulla societa' dei loro paesi. ''I governi della regione hanno risposto alla crescita dei media sociali in vari modi. Alcuni hanno cercato di bloccarli, altri li hanno usati per comunicare direttamente con i cittadini'', ha spiegato Racha Mourtadam, ricercatore dell'Istituto di Dubai.
(Acc/AKI)
Giuseppe Acconcia,
2011, adnkronos

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