mercoledì 25 maggio 2011

Rassegna stampa

M.O.: crisi in Siria e violenze in Yemen in apertura della stampa araba
Dubai, 24 mag. -
(Aki) - Le sanzioni imposte dall’Unione europea alla Siria di Bashar al-Assad e gli scontri registrati ieri a Sana’a, capitale dello Yemen, sono i temi principali trattati dalla stampa araba di oggi.
AL-SHARQ AL-AWSAT. Il giornale di proprietà saudita apre con le "Sanzioni imposte alla Siria". L’articolo di apertura riporta le pressioni dell’Unione europea sulla Siria con "viaggi all’estero proibiti e congelamento dei beni per il presidente siriano Bashaar Al-Asaad e dieci funzionari siriani", mentre il Segretario di Stato Hillary Clinton ha chiesto al presidente Assad di "fermare le violenze". D'altra parte, la Siria ha condannato l'iniziativa dell'Unione europea, con il ministro degli esteri Waleed Al-Moalem che ha dichiarato che "le sanzioni sono contro gli interessi siriani". La seconda notizia dell’edizione odierna del quotidiano saudita parla degli "Scontri tra la polizia di Saleh e le forze armate al-Ahmar" in Yemen. L’articolo riporta: "scontri tra tribù antigovernative e le forze militari lealiste a Sana'a". Secondo il quotidiano saudita "le opposizioni hanno avvertito le tribù del rischio di una guerra civile". L’articolo annuncia che l'ambasciata degli Stati uniti ha chiuso il consolato di Sana'a per mancanza di sicurezza nella città yemenita. (segue)
M.O.: crisi in Siria e violenze in Yemen in apertura della stampa araba (2)

Dubai, 24 mag. -
(Aki) - AL-QUDS AL-ARABI. Il giornale concorrente diretto da Abdel Bari Attwan titola: "Scontri armati in Yemen portano il Paese sull’orlo di una guerra civile". Secondo il quotidiano "membri della tribù Hashid, della famiglia al-Ahmar, hanno preso il controllo della sede centrale del Partito del Congresso, attualmente al potere, del ministero del Commercio e Industria e hanno tentato di occupare il ministero dell'Interno, delle Comunicazioni e dell'Informazione". Il giornale riporta la notizia dell'arresto di venti impiegati dell'agenzia di stampa 'Yemen News' all'interno del palazzo dell'Informazione e di un giornalista ferito a una gamba.
Di spalla si parla invece della Siria con un articolo dal titolo: "L’Unione europea impone il bando nei viaggi all’estero e il congelamento dei beni del presidente siriano Assad mentre Damasco denuncia" l'azione di Bruxelles. Il giornale intervista un funzionario siriano che ha condannato "queste sanzioni in questo momento in cui tentiamo di tornare alla stabilità e pianifichiamo riforme, mentre l’Unione europea interferisce nei nostri affari e mette in pericolo la stabilità del Paese". Le sanzioni dell’Unione europea colpiscono anche 10 membri dell’establishment di Assad. "Se qualcuno reprime la sua gente, rispondendo a manifestazioni pacifiche con l’uso della forza, queste azioni devono determinare delle risposte dell’Unione europea", ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle. Il quotidiano riporta anche le dichiarazioni del ministro degli Esteri olandese, Uri Rosenthal, che ha dichiarato che "imporre sanzioni su Assad e il suo entourage e’ un segnale chiaro che l'Unione europea non perdonerà la politica del presidente Assad di violenza e repressione". (segue)
Aki) - AL-HAYAT: Il giornale libanese apre sulla crisi in Yemen e titola: "scontri tra le Forze di Sicurezza e membri delle forze armate di Hashid". Secondo questo giornale le tensioni sono scoppiate a Sana'a dopo il "rifiuto del presidente yemenita di concedere il trasferimento dei poteri al Consiglio di cooperazione del Golfo. Questo ha causato scontri tra tribu’ antigovernative e forze militari lealiste". Sempre secondo il giornale libanese, sei persone sarebbero rimaste uccise e 40 ferite. Al-Hayat riporta le dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato, Mark Toner: "crediamo che il presidente Saleh abbia ancora l’opportunita’ di approvare questa iniziativa". Inoltre, il portavoce del ministro degli Esteri francese, Bernard Valero, ha dichiarato che la posizione di Saleh sul passaggio di poteri è "irresponsabile e inaccettabile".

La seconda notizia di questo giornale riguarda le "iniziative diplomatiche avviate per chiudere la crisi libica". Jeffrey D.Feltman, Vice Segretario di Stato, ha visitato Bengasi dove ha incontrato i leader del Consiglio nazionale di transizione. Il quotidiano ricorda che "questa visita ha fatto seguito al viaggio dell’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’Unione europea, Catherine Ashton. Entrambi hanno dichiarato che e’ tempo per Gheddafi di lasciare". Secondo al-Hayat, i ribelli si trovano nei pressi di Brega, a 20 chilometri dall’area controllata da Muammar Gheddafi. Anche il presidente turco Erdogan ha detto che "la Turchia continuera’ il dialogo con i ribelli e la comunita’ internazionale. La road map turca e’ la soluzione per risolvere le richieste della gente", ha continuato Erdogan secondo quanto riportato dal quotidiano libanese. (segue)
(Aki) - EL-KHABAR. Il quotidiano algerino dedica la sua prima pagina a temi di carattere interno e titola: "la Gran Bretagna elogia le consultazioni sulle riforme politiche in Algeria". Alistar Burt, ministro per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha elogiato il dialogo nazionale ricordando che la "Comissione nazionale consultiva" e’ nata lo scorso 21 maggio. Secondo il discorso di Burt riportato da 'al-Khabar', "il dialogo nazionale deve comprendere una revisione costituzionale, emendamenti alla legge elettorale, sui media, decentralizzazione e partecipazione politica per le donne". Di spalla il giornale riporta un articolo dal titolo: "Sultany a Mazouzy: i brogli elettorali del 1997 sono un crimine grave". Il leader del partito islamico Hams, Abu Jara Sultany, ha dichiarato di non aver offeso Mustafa Mazouzy, ex parlamentare e presidente della commissione investigativa per i brogli nelle elezioni legislative del 1997. Sultany ha aggiunto che "pubblicare i risultati dell’inchiesta risponde al diritto del popolo algerino di sapere tutta la verità".

AL-ARAB ONLINE. La notizia di apertura del quotidiano giordano è dedicata alla Libia: "la Gran Bretagna si unisce alla Francia e invia elicotteri in Libia". Il ministro della Difesa francese Gerard Ongeh ha dichiarato a Bruxelles che "la Gran Bretagna si sta preparando a impegnare elicotteri in Libia". Il ministro Ongeh ha aggiunto che il dispiegamento fa seguito all’invio di una portaerei francese al largo delle coste libiche. La seconda notizia parla di "Scontri in Yemen dopo il fallito accordo". Si legge nell'articolo che "gli scontri avvenuti a Sana'a tra forze lealiste e gruppi di opposizione mettono a rischio una soluzione politica della crisi yemenita".

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