lunedì 2 maggio 2011

Park kulturi

Раяк Кuлтuяі
calchi di ЛИНИН
lasciati e distratti
indicano un parco di sculture
nei pressi della Galleria Тетяүакоν
dall’altro lato del ponte.
Del tutto nascosto,
brividi percorrono
chi passa e vede
caduti tutti i segni
dell’antico potere sovietico.
“La fine della cultura
mediocre del partito!”
– sembra urlare Bréton, il surrealista,
con il volto in frammenti di Filonov.
“Che burocrazia!”
– sembrano ammonire Trotckji,
Zinoviev e Rakovskji
dal ponte.
“Sporchi traditori!”
– sembra borbottare Stalin
ormai steso con testa
all’ingiù e circondato
dai suoi più fedeli compagni.
Il cimitero della dittatura del proletariato,
il cimitero dell’uomo libero,
il cimitero del comunismo in un solo stato.

Quanti busti, falci, martelli,
targhe, ferri di commemorazione,
quanti piedistalli, miniature,
statue di legno, stemmi, simboli,
lasciati in disparte,
raccolti nel Раяк Кuлтuяі,
un cimitero senza cadaveri
che tradisce
una scure caduta sulla Rivoluzione d’ottobre.
Ma il governo provvisorio di Kerensky
otterrà un nuovo ben servito

Fara editore 2008
Giudizio universale 2011

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