mercoledì 11 maggio 2011

Egitto: crisi economica

La 'rivoluzione del 25 gennaio' non ha arrestato la crescita vertiginosa dei prezzi dei beni di prima necessita', uno dei motivi scatenanti delle rivolte in tutto il Nordafrica. Subito dopo l'esplodere dei disordini, i prezzi hanno subito oscillazioni incontrollate. Un kg di pomodori, ad esempio, e' passato dai 20 ai 60 centesimi di euro in pochi giorni. Tanto che l'esercito ha aperto macellerie pubbliche nei quartieri disagiati per vendere carne a meta' prezzo.
Da anni, inoltre, il paese conosce un diffuso incremento delle disuguaglianze sociali e l'aumento dei tassi di poverta' assoluta. Un problema che ha le sue radici, tra l'altro, nelle politiche imposte negli anni Novanta dal Fondo monetario internazionale, che chiedeva il taglio della spesa pubblica e liberalizzazioni. Negli ultimi anni, il Partito nazionale democratico di Mubarak aveva invece cambiato rotta, aumentando la spesa pubblica nel tentativo di contenere l'aumento regionale dei prezzi.
''L'Egitto soffre una carenza strutturale di diritti sociali e contemporaneamente un costante aumento della spesa pubblica - conferma Amrawi - I salari dei dipendenti pubblici sono ridicoli (200 euro circa al mese, ndr). E anche le aziende private non fanno di meglio. Il nuovo governo dovrà affrontare la questione degli stipendi, stabilendo un salario minimo e avviando una serie di assunzioni per stabilizzare precari e lavoratori in nero''.
''Le richieste di riforme strutturali avanzate da aziende e imprenditori necessitano di un impegno di lunga durata'', spiega l'esperto, secondo il quale questo impegno dovra' andare di pari passo con quello per il riconoscimento di diritti sociali. Il governo ha mosso i primi passi in questo senso. Il nuovo Ministro del lavoro, Ahmed El Borai, oggi in visita a Torino, ha annunciato nei giorni scorsi che i lavoratori avranno il diritto di formare sindacati indipendenti.
Durante la presidenza Mubarak esisteva un sindacato federale unico in Egitto, composto di 24 unioni di base, 22 delle quali guidate da uomini del Partito nazionale democratico. In seguito ai provvedimenti annunciati da El Borai, e' gia' nato il primo sindacato indipendente, che comprende ammistratori pubblici, insegnanti, tecnici sanitari e pensionati.

Giuseppe Acconcia
Adnkronos, maggio 2011

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